EUROPAN 11 - LINZ

La posizione strategica, il valore storico e culturale della Tabacco Factory all'interno del tessuto disomogeneo della città di Linz, risentono la necessità di un potenziamento possibile con la realizzazione di una nuova centralità attrattiva, possibile, nella fattispecie, grazie all'integrazione tra antico e nuovo, vecchie e nuove funzioni.

La chiusura dell'area rispetto all'immediato intorno - disomogeneo, trafficato, astorico - , ma al contempo una permeabilità controllata, data dagli scorci all'interno dell'area, dai nuovi collegamenti pubblici, fanno degli edifici di Behrens un valore aggiunto alla vita della città, restituendoli alla vita pubblica di Linz.

La realtà culturale della città, che spazia da eventi musicali, artistici, è stata d'impulso iniziale per il concept di progetto che vede nel riuso della ex fabbrica la realizzazione di nuovi spazi pubblici e privati che offrono, in aggiunta al suo valore storico, una collocazione ottimale per la nascita di un rinnovato cuore culturale.

La relazione, non solo geografica, con il fiume Danubio e il tema dell'acqua, potenziano ulteriormente le caratteristiche degli edifici. La creazione di uno specchio d'acqua, che circonda gli edifici e ne riflette le fattezze, e la progettazione di un nuovo edificio, omogenizzano la piazza, dando vita ad uno spazio chiuso verso l'esterno, seppur costantemente relazionato con la città.

La lama d'acqua, riflettendo gli esterni degli edifici ne aumenta la monumentalità andandone a ribadire l'importanza, conferendogli un aspetto aulico.

Le connessioni con la città, sia di tipo ciclo-pedonale - mediante il riuso degli ex binari industriali come passerelle - che di tipo tramviario - mediante la collocazione di una fermata sotterranea al di sotto della piazza - danno vita ad un nodo di tipo intermodale servente delle nuove funzioni.

L'eliminazione delle superfettazioni degli anni '70 riportano in luce le forme originarie pensate dal progetto di Behrens. Gli ampi spazi  poco frazionati dei magazzini  e della fabbrica di sigarette, e la loro democraticità, vengono pensati nel primo caso ad uso pubblico con  attività commerciali, direzionali; nel secondo caso ad uso semi- pubblico con l'innesto di sale conferenze, stanze d'hotel e appartamenti residenziali. La logica di questo tipo di intervento cerca di inserirsi in modo puntuale e poco invasivo nei confronti dell'esistente, tramite la progettazione di scatole – vetrate e non – che consentono di non modificare percettivamente la volumetria e la scansione strutturale originaria.

L'uso degli ex binari della ferrovia a passerelle, vanno a connettere e servire tutti gli spazi, integrandosi  con giardini pubblici interposti tra i magazzini, a loro volta “ripetuti” in quota da passerelle di connessione.

I restanti edifici – la power station e il nuovo edificio “monolite”- diventano i luoghi museali e preferenziali per l'osservazione degli edifici, che rendono testimonianza della storia e dell'architettura della fabbrica.

Il nuovo edificio, configurandosi come un lembo sollevato del “vassoio” d'acqua, chiude e protegge la piazza dai fattori del traffico esterno, divenendo al tempo stesso ingresso a tutti gli spazi dell'area. L'edifico ospita al suo interno un percorso espositivo sviluppato lungo passerelle che lo attraversano longitudinalmente.

L'astrattismo e la monoliticità dell'edificio non tentano di sovrastare o competere con gli edifici antichi, ma di ridisegnare la geometria del lotto, rispettando la tipologia a corte e geometricamente regolare largamente presente del tessuto urbano.

Power station e nuovo edificio, oltre a connettersi a quota piazza, consentono una connessione ipogea data dal passaggio del tram underground e dalla relativa stazione, con annesse biglietterie, ed attività commerciali.

Progetto realizzato da "MANGA studio"